La Rivista del Sindaco


Riforma ACCRUAL verso un’applicazione graduale

Le indicazioni della Ragioneria Generale dello Stato sul percorso di attuazione della riforma 1.15 del Pnrr
Approfondimenti
di Barbero Matteo
27 Maggio 2025

 

In una nota del Servizio Studi Dipartimentale la Ragioneria Generale dello Stato ha fornito importanti indicazioni sul percorso di attuazione della riforma 1.15 del Pnrr, delineando in modo puntuale i prossimi steps attuativi.

La nota del Servizio Studi Dipartimentale della Ragioneria Generale dello Stato n. 148/2025 dal titolo “La transizione verso un sistema di contabilità accrual basato sugli IPSAS: lo standard IPSAS 33 First-time adoption e alcune esperienze internazionali” rappresenta un importante punto di riferimento per tutti coloro che sono impegnati nell’attuazione della riforma 1.15 del Pnrr. Quest’ultima, come noto, prevede l'adozione di un sistema unico di contabilità economico-patrimoniale per tutte le amministrazioni pubbliche entro il 2026. Attualmente, è in corso la c.d. fase pilota, avviata dal D.L. 113/2024, per la quale tuttavia non sono ancora stati emanati gli attesi decreti chiamati a definire le regole di raccordo fra il nuovo piano dei conti e quello attuale nonché le linee guida per l’adeguamento dei software gestionali.

In questo quadro, il documento del Mef assume una rilevanza notevole, perché per la prima volta chiarisce quali saranno i successivi passaggi. Esso, in altri termini, delinea il percorso attuativo, di fatto facendo (almeno parzialmente) le veci di quel principio ITAS 19 che, nel disegno iniziale, avrebbe dovuto disciplinare la fase di avvio della riforma ma che poi è stato accantonato. 


Il percorso italiano

Come chiarisce la nota in commento, a differenza delle altre esperienze internazionali di adozione di sistemi contabili Accrual, che hanno visto una implementazione di tipo settoriale o comunque limitata a specifici comparti della pubblica amministrazione, l’Italia ha optato per l’introduzione di un sistema di contabilità economico-patrimoniale unico per tutte le pubbliche amministrazioni. Il percorso di adozione di tale sistema scelto dalla Struttura di governance della RGS per le pubbliche amministrazioni italiane, allineato con le prescrizioni previste dalla Riforma 1.15 del PNRR, è caratterizzato dall’utilizzo di un “phase approach” così strutturato:

  • un “periodo preparatorio” (2018-2026) caratterizzato da un’attività di studio, di pianificazione e di definizione dell’impianto contabile (quadro concettuale, ITAS e piano dei conti multidimensionale) e dall’avvio della fase pilota (2025-2026);
  • un “periodo di transizione” (dal 2027) disciplinato da una legge di riforma contabile che verrà emanata entro il 2026;
  • una fase a regime, che il documento colloca non prima dell’anno 2030.

Entro il primo trimestre 2026 è previsto il conseguimento del target M1C1-117 relativo al completamento del primo ciclo di formazione (formazione di base) rivolto agli esperti contabili delle amministrazioni interessate dalla Riforma.

Entro il secondo trimestre 2026, invece, è previsto il conseguimento degli ulteriori interventi della milestone M1C1-118, fra cui il completamento della fase pilota che prevede la predisposizione, da parte delle amministrazioni che coprono almeno il 90% della spesa primaria del settore pubblico, degli schemi di bilancio (stato patrimoniale e conto economico) coerenti con il nuovo sistema di regole cantabili Accrual, in parallelo alla produzione degli schemi di bilancio e di rendiconto previsti a normativa vigente (approccio “dry run accounts”).


La first time adoption

Secondo il documento in analisi, la transizione verso l’Accrual dovrebbe ispirarsi alle indicazioni sulla first time adoption definite dall’IPSAS 33.

Quest’ultimo consente, durante il periodo di transizione, esenzioni e disposizioni transitorie che possono anche incidere sulla corretta presentazione del bilancio. Quindi, nel caso in cui si applichino tali esenzioni e disposizioni transitorie, l’amministrazione è tenuta a fornire informazioni su di esse e sui progressi verso la corretta presentazione dei bilanci e il rispetto degli IPSAS. In altri termini, non solo la fase pilota ma anche quella transitoria sarà caratterizzata da un’elevata dose di gradualità. Al termine del periodo transitorio l’amministrazione dovrà rispettare i requisiti di rilevazione, valutazione, presentazione e informativa previsti dagli ITAS: in tal modo si troverà nelle condizioni di poter dichiarare la conformità del proprio bilancio a base Accrual. 


Conclusioni

Sembra delinearsi uno scenario temporale ampio per l’attuazione della riforma Accrual, che dovrebbe traguardare non al 2026 (termine della fase pilota) ma al 2030 (termine della fase transitoria). In questo periodo, ogni amministrazione dovrà definire un percorso di graduale adeguamento della propria contabilità ai principi ITAS, dando conto nelle note integrative dei progressi via via realizzati in vista del traguardo finale. Rispetto alla fase a regime, rimane al momento sullo sfondo il tema dell’eventuale superamento della contabilità finanziaria per le amministrazioni (come gli enti locali) che ancora la applicano in chiave autorizzatoria.  


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