La Rivista del Sindaco


IL SENATO APPROVA LA LEGGE SUI PICCOLI COMUNI

Territorio e governo locale
di La Posta del Sindaco
29 Settembre 2017

Si è conclusa un’attesa durata 15 anni e tre legislature. Ora ci sono 6 mesi di tempo per l’attuazione

Ddl piccoli Comuni, dopo 15 anni c’è il sì (di Gianni Trovati su “Il Sole 24 Ore” del 29 settembre 2017) 
205 favorevoli, 2 astenuti e neanche un voto contrario: un’approvazione all’unanimità quella di ieri al Senato per il disegno di legge sui piccoli Comuni. Un risultato importante perché si tratta della prima legge dedicata espressamente a questa tipologia di Ente e perché si pone finalmente fine ad un cammino iniziato nel 2002 e trascinatosi per tre legislature. Il provvedimento riguarda i 5.567 Comuni al di sotto dei 5.000 abitanti in cui vivono all’incirca 10 milioni di italiani e, tra questi, viene data priorità alle aree interne e ai borghi a rischio spopolamento con l’intento di attivare delle strategie di “contro-esodo”. Va detto che i finanziamenti accantonati - 100 milioni spalmati su sette anni - appaiono sicuramente troppo esigui per un “piano nazionale di riqualificazione dei piccoli Comuni”, così come rimangono inevasi alcuni nodi importanti come quello - molto sentito dalle Amministrazioni - dell’obbligo di gestione associata delle funzioni fondamentali, una questione che andrebbe affrontata in maniera organica e non, come da sette anni a questa parte, con una serie di proroghe da rinnovare ad ogni fine anno. Forse più che per le ricadute pratiche, il risultato più grande sta nei principi fissati dalla nuova legge: i piccoli Comuni non appartengono ad un’Italia di “serie B” e i cittadini che vi abitano hanno i medesimi diritti - in termini di servizi garantiti e di occasioni di sviluppo economico che lo Stato deve offrire e sulle quali deve investire - di tutti gli altri. «I nostri piccoli Comuni - riassume Ermete Realacci, il deputato Pd che per la legge si è battuto in tutti questi anni e autore, insieme alla deputata M5S Patrizia Terzoni, del testo unificato approvato ieri - non sono un’eredità del passato, ma una straordinaria occasione per difendere le nostre qualità e proiettarle nel futuro». Secondo Enrico Borghi, presidente dell’Uncem, inoltre «con questa norma lo Stato si vincola a erogare servizi essenziali nei territori dei piccoli Comuni come uffici postali, trasporti, scuola, banda larga». Resta però da risolvere, ricorda Gianni Trovati nell’articolo, la questione dell’attuazione del Ddl per la quale ci sono soltanto sei mesi di tempo. Non troppi se si considera quanti sono i provvedimenti che, tradizionalmente, si arenano su questa strada, la scadenza della legislatura e il fatto che per la definizione delle regole di attuazione bisognerà mettere d’accordo sei ministeri (Infrastrutture, Ambiente, Beni culturali, Economia, Interno e Politiche agricole) e gli amministratori locali in Conferenza unificata.
 
 

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