Partita la gara per selezionare il partner privato che risanerà e valorizzerà l’ex convento ed ex carcere di San Domenico
di
La Posta del Sindaco
09 Febbraio 2018
Secondo i dati dell’Agenzia del Demanio al 30 giugno 2017, i beni immobili trasferiti a titolo gratuito dallo Stato agli Enti territoriali sono stati 4.462. Il processo di trasferimento viene definito “federalismo demaniale” – previsto dalla Legge 42 del 2009 sul federalismo fiscale in attuazione del “nuovo” articolo 119 modificato dalla riforma del Titolo V della Costituzione – e si declina secondo due modalità: federalismo demaniale ordinario e federalismo demaniale culturale. Tutte e due hanno il doppio fine di incrementare il patrimonio immobiliare di Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni e, soprattutto, di restaurare e valorizzare beni statali abbandonati o non utilizzati secondo la loro potenzialità. Mentre la prima modalità ha consentito di richiedere il trasferimento di beni dello Stato, per l’appunto, “ordinari” e entro il limite temporale del 31 dicembre 2016, la seconda permette quella di beni statali “di grande pregio e valore storico artistico”. In questo caso la possibilità di fare domanda non ha una scadenza prefissata, ma il trasferimento deve avvenire sulla base di programmi di valorizzazione specifici, proposti dagli Enti territoriali e sottoposti al vaglio successivo del ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo (MIbact).
San Gimignano (SI) è stato il primo Comune a dare attuazione al federalismo demaniale culturale grazie ad un accordo fatto con l’Agenzia del Demanio e il Mibact. L’intesa ha per oggetto il risanamento e la successiva valorizzazione dell’ex Convento di San Domenico, in seguito trasformato in carcere e, infine, dismesso e lasciato in abbandono nel 1992. Il bene, sei anni fa, è stato trasferito gratuitamente al Comune, alla Regione Toscana e alla Provincia di Siena. Ora è da circa un mese che, sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea (GUUE), è approdata la procedura di gara pubblica di concessione in project financing per selezionare il partner privato che dovrà occuparsi del restauro e, successivamente, della cogestione a fini di lucro. Il termine per la presentazione delle offerte è fissato al 31 maggio 2018. Il bando prevede interventi di recupero per permettere un nuovo utilizzo del complesso di San Domenico a fini prevalentemente culturali che però, nello stesso tempo, permettano una “efficace e sostenibile gestione economico-finanziaria”.
Il progetto preliminare contempla finalità culturali a redditività economica ed un “mix funzionale e di destinazioni d’uso suddivise tra attività ricettive, museali, artistiche, turistiche, informative, enogastronomiche. La riqualificazione dell’ex convento dovrà passare per un misto di attività pubbliche e private che però siano in sintonia con la peculiarità storico-artistica di San Gimignano, sito Unesco dal 1990 e Bandiera arancione del Touring Club Italiano. La durata della concessione al privato che se la aggiudicherà non dovrà superare i 70 anni, e la previsione del business plan, per tale periodo di tempo, prevede oneri per il concessionario quantificabili in 59 milioni di euro a fronte di ricavi per quasi 200 milioni.
Soddisfazione del sindaco Giacomo Bassi, presente all’incontro di presentazione del progetto e del bando insieme al direttore dell’Agenzia del Demanio, Roberto Reggi, alla vice presidente della Regione Toscana, Monica Barni, e al direttore della Fondazione Patrimonio Comune dell’Anci, Gianna Marini. Secondo il primo cittadino si tratta di «un sogno dei sangimignanesi lungo quasi 30 anni che comincia a realizzarsi. Chiediamo al mercato e al mondo dell’imprenditoria privata di confrontarsi con questo sogno e con questa sfida: far sì che un luogo di esclusione per secoli diventi alta espressione di inclusione». Ancora maggiore, se possibile, la soddisfazione espressa dal direttore Reggi: «la riqualificazione dell’ex carcere e convento è motivo di grande orgoglio per l’Agenzia, l’avvio della gara è un passo fondamentale per portare a termine un progetto di valorizzazione particolarmente complesso in cui abbiamo sempre creduto e a cui siamo molto legati. Si tratta del primo bene statale trasferito ad un Comune attraverso il federalismo demaniale culturale, che ci ha consentito poi di trasferire tanti altri immobili agli Enti locali realizzando operazioni di rigenerazione».
Sempre secondo i dati dell’Agenzia del Demanio, sul totale dei beni trasferiti 4.352 sono stati ottenuti attraverso il federalismo ordinario, e 110 attraverso quello culturale. Gli Enti territoriali beneficiari sono stati 1.324 per un valore complessivo dei beni immobili trasferiti di oltre 1,6 miliardi di euro, di cui 1,116 miliardi tramite federalismo ordinario e 522 milioni tramite federalismo culturale. Il numero più alto di trasferimenti (649) ha interessato gli Enti territoriali di Puglia e Basilicata (le 2 regioni costituiscono un’unica Direzione territoriale dell’Agenzia), a seguire il numero più alto si è registrato in Lombardia (538) ed Emilia Romagna (510). Mentre le Regioni con il numero più basso di trasferimenti sono state le Marche (128), il Lazio (138) e il Piemonte (220). Le Regioni a statuto speciale sono invece escluse dal Federalismo demaniale.
Articoli Correlati
17/06/2021 Territorio e governo locale
25/09/2020 Territorio e governo locale
25/06/2020 Territorio e governo locale
16/01/2020 Territorio e governo locale
Torna alla Rivista del Sindaco