La Rivista del Sindaco


L’apposizione del vincolo archeologico vale anche per l’area circostante il ritrovamento

Territorio e governo locale
di La Posta del Sindaco
26 Febbraio 2018

Il Consiglio di Stato delibera con la sentenza 347/2018 la legittimità di porre il vincolo archeologico anche all’area circostante il ritrovamento, in quanto non è nota l’area di estensione dell’insediamento.

La delibera è la conseguenza di una causa posta in essere da un’azienda privata, che ritenendo l’area di imposizione del vincolo archeologico eccessiva e impossibilitante nella continuazione dell’attività di scavo già intrapresa, ricorre prima al TAR e in appello si rivolge al Consiglio di Stato.

Il Collegio ha motivato il respingimento dell’appello sostenendo che l’esistenza di beni da sottoporre a tutela archeologica, può anche derivare dalle presunzioni, in quanto non è rilevante il fatto che i beni siano stati portati alla luce o siano ancora interrati. Infatti, il vincolo archeologico è posto per tutelare quella che nel complesso potrebbe essere un’area abitata nell’antichità, la legittimità del vincolo permane anche nel caso il perimetro dell’area non sia delimitato con certezza, un esempio su tutti potrebbe essere la presenza di un’antica cinta muraria.

Il Decreto legislativo n.42 del 22 gennaio 2004 (Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio), ha come obiettivo la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale, permettendo di salvaguardare la memoria della collettività e incentivare lo sviluppo della cultura, seguendo l’art.9 contenuto nei principi fondamentali della Costituzione Italiana che così enuncia “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.”

La modifica al Codice dei Beni Culturali apportata dal D.Lgs 63/2008, parla della proposta di perimetrazione della zona sottoposta a vincolo archeologico, che deve avvenire entro 90 giorni tramite pubblicazione sull’Albo Pretorio, tale atto deve essere depositato presso gli uffici dei Comuni interessati, la notorietà del fatto deve essere anche fornita tramite notizia su almeno due quotidiani diffusi nella Regione interessata, su un quotidiano nazionale e su siti informatici della Regione.

Dal giorno della pubblicazione partono le misure di tutela e di dialogo con l’Amministrazione, quindi il Ministero dopo essersi consultato con il Comitato Tecnico-Scientifico potrà adottare tramite decreto il provvedimento di perimetrazione entro 30 giorni.

Quindi il Consiglio di Stato ritiene che la misura disposta con il vincolo archeologico, al fine di tutelare la totalità di un’area abitata in epoche passate, non è affatto sproporzionata.


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