EQUITALIA DOVRÀ RISARCIRE IL COMUNE DI CIAMPINO

Con sentenza depositata lo scorso primo febbraio, la terza sezione centrale di appello della Corte dei conti ha condannato Equitalia Sud S.p.A. a risarcire il Comune di Ciampino (RM) per quasi dieci milioni di euro (9.793.475,63 per la precisione) oltre agli interessi legali. Si tratta della riconferma di una sentenza già emessa nel maggio del 2015 – con la sola rideterminazione dell’importo del risarcimento, passato da 12 a 10 milioni - contro cui Equitalia aveva presentato ricorso. La sentenza ha quindi ribadito la “piena legittimazione ad agire del Comune di Ciampino che ha convenuto in giudizio, dinanzi alla sezione territoriale della Corte dei conti, la Equitalia Sud S.p.A. lamentando inadempienze contrattuali relative alle mancate riscossioni frutto della mancata formazione dei ruoli e del maturare degli effetti prescrittivi”.
 
Tutto ha inizio nel 2008, quando il Comune stipulò con Equitalia una convenzione per affidarle il servizio riscossione coattiva dei tributi, delle multe, delle contribuzioni per le mense scolastiche nonché del servizio idrico, affidando così alla società la riscossione di oltre 31 milioni di euro. Più volte, nel corso degli anni a decorrere dalla stipula della convenzione, il Comune a fronte dell’esiguità degli importi raccolti aveva sollecitato il concessionario a procedere con la riscossione dei ruoli affidati e aveva, inoltre, denunciato la totale mancanza di trasparenza e di documenti che potessero giustificare l’inesigibilità delle quote dichiarate tali. Col protrarsi e l’aggravarsi della situazione, l’unica strada percorribile è apparsa al Comune quella di far causa alla società concessionaria. Soluzione che però ha comportato una serie di difficoltà giuridiche in quanto, quando si controverte di “maneggio di denaro pubblico”, l’azione di “responsabilità patrimoniale” è intestata al procuratore regionale della Corte dei conti e, di conseguenza, i Comuni sembravano destinati a dover attendere l’azione della Procura contro il concessionario.
 
L’avvocato del Comune di Ciampino ha però ritenuto di poter procedere in base ad un Regio Decreto del 1933 che autorizza l’Ente a rivolgersi direttamente alla Corte dei conti. Tesi che è stata accolta dalla Corte sia in primo grado, con la sentenza del maggio 2015, sia in appello con la sentenza dello scorso 1 febbraio.
«La vicenda, iniziata oltre 10 anni fa, trova finalmente il suo epilogo favorevole – ha dichiarato il sindaco Giovanni Terzulli – con la sentenza di oggi, che ci dà nuovamente ragione. E’ dunque una bella notizia, che comprova la professionalità degli uffici comunali che ci hanno lavorato in questi anni e della linea difensiva portata avanti dal prof. Enrico Michetti, avvocato del Comune. Auspichiamo che la nuova Agenzia delle Entrate Riscossioni S.p.A. subentrata ad Equitalia tenga conto di un precedente giurisprudenziale importante e presti immediata ottemperanza alle disposizioni della Corte».