MIBACT: FIRMATO IL DECRETO PER IL PIANO ANTISISMICO PER I MUSEI

Firmato questa settimana dal ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo (Mibact) il decreto che dà il via al “più importante piano antisismico finora finanziato sul patrimonio museale statale” e che comporterà una serie di azioni per la riqualificazione delle periferie urbane e numerosi restauri di beni culturali segnalati dal territorio. Il piano di investimenti, approvato dal comitato tecnico scientifico del Mibact, avrà un valore pari a 597.058.876 euro ed è finanziato con risorse previste dal Fondo per gli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale istituito dalla legge di bilancio del 2017. L’intervento – continua il comunicato del Mibact – “risponde a una visione organica che considera strategico il ruolo del patrimonio culturale nelle politiche di tutela, sviluppo e promozione dei territori”. «Le risorse stanziate oggi – ha dichiarato il ministro Dario Franceschini – segnano un importante traguardo con il primo, grande piano di prevenzione del rischio sismico per i musei statali e la messa in sicurezza del patrimonio culturale nazionale».
 
I quasi 600 milioni stanziati dal piano sono immediatamente disponibili e sono già stati assegnati ad una serie di interventi – oltre 500 in tutta Italia – di importo piccolo e medio che riguardano in maggioranza chiese, musei e aree archeologiche (in allegato è disponibile l’elenco con tutti gli interventi previsti, suddivisi per Comune). Uno di questi interventi finanzierà per 700 mila euro un progetto presentato dal Comune di Bagno a Ripoli (FI) per il recupero dell’antico Spedale del Bigallo. Il complesso, di proprietà del Comune, fu fondato nel XIII secolo per accogliere viandanti e pellegrini, in seguito fu trasformato in monastero e poi in ospedale fino al XVIII secolo. Negli ultimi decenni è stato interessato da un lungo intervento di restauro (grazie all’attuale finanziamento sarà possibile intervenire sul ripristino delle mura perimetrali e dell’hortus conclusus, esempio di tipico orto medievale) e l’edificio è ora tornato a svolgere la sua originaria attività di accoglienza, formazione, cultura e enogastronomia.
 «Sono risorse importantissime quelle messe a disposizione dal governo tramite il Mibact e ottenute, ancora una volta, grazie alla capacità progettuale e di idee della nostra amministrazione – ha dichiarato il sindaco Francesco Casini -. Finalmente può ripartire il progetto di recupero di uno dei gioielli del nostro patrimonio culturale e architettonico. L’intervento sarà in linea e in armonia con la storia pluridecennale dell’ampio intervento di riqualificazione del Bigallo, avviato alla fine degli anni ’90 del secolo scorso».