La Rivista del Sindaco


Cambio di rotta negli appalti, dal 18 ottobre le verifiche dei requisiti di gara passeranno dal MIT

ICT e Innovazione
di La Posta del Sindaco
09 Maggio 2018

Dal prossimo di 18 ottobre la PA dirà addio al sistema AVCpass, strumento gestito dall’Autorità Nazionale Anticorruzione, e si passerà alla Bdoe (Banca Dati degli Operatori Economici), sotto il controllo del Ministero delle Infrastrutture. Ben 11 articoli del Ministero hanno il compito di gestire questo passaggio, che permetterà al nuovo sistema di comunicare con Agenzia delle Entrate, Camere di Commercio, Ministero della Giustizia, ecc.

Questa decisione alla quale il Consiglio di Stato ha fornito il via libera anche se con rilievi, è la diretta conseguenza dall’obbligo imposto dall’art.40 del Codice degli Appalti di gestire l’intero flusso di dati tra Stazioni Appaltanti e Operatori Economici in via telematica.

Prima di giungere alla fatidica data, il MIT ha l’obbligo (previsto dalla bozza di decreto) di comunicare le specifiche e le modalità attraverso le quali verranno distribuiti i servizi sia alle Pubbliche Amministrazioni dotate di infrastrutture di rete, sia a quelle che al momento non dispongono di tale dotazione, il tutto entro il 30 giugno 2018.

Il Consiglio di Stato ha fornito numerosi suggerimenti sulla bozza di decreto, la principale ragione sarebbe quella di non incorrere nuovamente nelle cospicue problematiche vissute all’epoca dell’avvio del sistema AVCpass, che procurò alle Amministrazioni molti disservizi. Tra i vari suggerimenti, Palazzo Spada chiede che vengano esplicitate le fonti di finanziamento di questa nuova banca dati, la data ufficiale di cessazione del precedente sistema (la bozza ne prevede la co-esistenza anche in date seguenti all’ottobre 2018). La Corte continua chiedendo al Ministero delle Infrastrutture di rilasciare un elenco di dati e documenti presenti nel nuovo sistema (Bdoe), viene inoltre richiesto di chiarire la posizione ancora nebulosa in materia prettamente economica, in quanto ad oggi non è ancora chiaro il fatto se il servizio di memorizzazione dei dati delle Imprese (facoltativo) sia gratuito o meno. Il tutto viene richiesto da Palazzo Spada per evitare contenziosi di natura giudiziaria in caso le documentazioni richiese non fossero accessibili dal nuovo sistema.


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