Il Ministro dell’Istruzione uscente, Valeria Fedeli, in collaborazione con l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha elaborato un documento di circa trenta pagine, al fine di regolamentare alcuni temi di fondamentale importanza come le assunzioni del corpo docente e di ricercatori, argomento entrato agli “onori” della cronaca con gli scandali di concorsopoli. Altro punto fermo del documento riguarda l’eccessiva quantità che molti professori posseggono, fatto che sta causando numerose accuse di danno all’erario da parte della Corte dei Conti.
Lo scopo principale di questo atto è quello di ridurre in maniera drastica qualunque episodio di corruzione o di cattiva amministrazione, dal documento arrivano più suggerimenti per porre rimedio: in prima misura si propone di utilizzare dei codici di comportamento a livello nazionale, con una serie di regole certe, al fine di rendere totalmente trasparenti le attività svolte negli atenei (dal reclutamento alla didattica).
Si consiglia inoltre che per i processi di selezione del corpo docente, in primo luogo la valutazione dei candidati dovrebbe essere affidata a coloro che giudicano le riviste scientifiche, vista la grande importanza che hanno gli articoli nel punteggio. Viene inoltre suggerito di aprire i concorsi anche a docenti esterni, in quanto ancora ad oggi taluni atenei preferiscono candidati interni, come d’altronde previsto dalla riforma Gelmini, questo step si renderebbe necessario per ridurre al minimo le ipotesi di corruzione o la creazione di pressioni nei confronti del corpo giudicante.
Sempre nell’atto viene evidenziato il fatto che i commissari non dovranno avere rapporti di parentela tra loro o con i candidati, fino al quarto grado (cugini, zii, nonni, anche in linea collaterale).
Per quanto riguarda gli incarichi che i docenti potrebbero svolgere, la legge che porta il nome dell’ex Ministro Mariastella Gelmini, prevedeva che tutti i docenti a tempo definito potessero esercitare anche la libera professione, mentre ai professori a tempo pieno non era permesso di svolgere incarichi extra (se non approvati dal rettore), in quanto la docenza costituiva un rapporto esclusivo con l’ateneo di appartenenza. Il suggerimento contenuto all’interno del documento prevede che il docente può partecipare a società di capitali o di persone solo come socio, senza aver mansioni direzionali o di controllo.
Viene consentita la costituzione di Start Up universitarie, mentre la libera professione, viene permessa esclusivamente nei casi di attività professionali di natura occasionale autorizzati dal rettore. Deriva da qui l’ampio paragrafo dedicato alle consulenze, viene ripetuto che l’attività non dovrà essere continuativa e di carattere professionale, inoltre le consulenze non dovranno impattare in alcun modo con tutte le attività che svolge il professore all’interno dell’ateneo (lezioni, ricevimento alunni, ecc.). Con molta probabilità le posizioni IVA aperte da molti docenti dovranno essere sottoposte a controllo, per evitare situazioni identificabili come conflitto d’interessi.
Questi controlli faranno parte del “Progetto Magistri” e riguarderà al momento i professori delle facoltà di Ingegneria di ben 17 Regioni, in seguito verrà probabilmente esteso agli insegnanti di Economia, Giurisprudenza e Medicina.
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