La Rivista del Sindaco


Tra due anni i servizi digitali delle Amministrazioni Europee saranno accessibili con CdI elettronica

Approfondimenti
di La Posta del Sindaco
12 Giugno 2019

Fino ad ora gli italiani non hanno riscontrato una grande utilità derivante dal possesso della Carta d’Identità Elettronica rispetto a quella cartacea. A quanto pare però non siamo lontani dal raggiungere l’obiettivo per cui tale documento è nato, cioè offrire a tutti i cittadini l’accesso ai servizi digitali delle Pubbliche Amministrazioni di appartenenza.

È stato proprio l’AgID (Agenzia per l’Italia Digitale) a confermare attraverso un comunicato di aver concluso con esito positivo il processo di “peer reviewing” della CIE (Carta d’Identità Elettronica), a margine del 13esimo Cooperation Network eIDAS, che ha visto partecipare tutti i rappresentanti degli Stati Membri.

La Carta d’Identità Elettronica, come il Sistema Pubblico di Identità Elettronica, meglio noto come SPID, potrà essere utilizzata al fine di permettere l’accesso ai servizi in rete offerte dalle PA degli Stati Membri della UE. L’AgID, che rappresenta il nostro Paese in questi importanti tavoli, aveva avviato l’iter lo scorso gennaio. All’agenzia fondata nel 2012, manca solo la pubblicazione (entro 2 mesi) dello Schema Tecnico all’interno della Gazzetta Ufficiale.

Per accedere attraverso i nostri documenti di identità ai servizi online offerti in Europa saranno invece necessari ancora due anni. Questo importante passo, vede la nostra nazione primeggiare per aver ultimato il procedimento utile al fine di creare due diversi sistemi di identità digitale. L’iter oltre che dall’Italia è stato completato anche da: Belgio, Croazia, Estonia, Germania, Lussemburgo, Portogallo, Repubblica Ceca, Spagna, Olanda e Regno Unito.

Inoltre, questi risultati ci permettono di pensare che la realizzazione della cittadinanza digitale europea non è più solo un’utopia.

Il Regolamento eIDAS, che è la base normativa che condividono tutti gli Stati Membri dell’Unione prevede che ogni Stato riconosca gli strumenti di identificazione elettronica in possesso dei cittadini e delle aziende, al fine di permettere un reciproco riconoscimento. In buona sostanza, questa serie di regole stabilisce tutto l’impianto normativo relativo ai servizi di natura fiduciaria, come le transazioni elettroniche, fornendo a tutti gli effetti un sistema giuridico per tutte quelle pratiche di autenticazione tramite web.


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