Le nuove linee guida ANAC parlano di Whistleblowing

Sono arrivate in consultazione le nuove linee guida dell’Autorità Nazionale Anti Corruzione, riguardanti la spinosa questione del whistleblowing, le quali abrogheranno quelle adottate nel 2015. In ogni caso, sarà possibile inviare osservazioni e/o contributi fino al 15 settembre 2019.

L’ANAC attualmente deve gestire due tipi di segnalazioni, sia quelle che provengono dall’interno, sia quelle relative ad altre Amministrazioni, come previsto dal D.L. 90/2014. Quest’ultimo provvedimento ha reso l’ANAC l’Ente destinatario di tutte le segnalazioni.

L’Autorità è inoltre obbligata ad adottare le linee guida dedicate alla gestione delle varie segnalazioni che arrivano, è inoltre titolare del potere di sanzionare, offerto da una delibera approvata internamente nel 2018 successivamente modificata con la n. 312/2019.

Queste linee guida sono necessarie ad offrire una serie di indicazioni relative all’applicazione della normativa e sono utile agli Enti della PA, al fine di creare delle misure di protezione dei dipendenti ad hoc nei casi di segnalazioni di condotte illecite (whistleblowing) all’interno dell’Amministrazione di appartenenza. Le linee guida adottate sono divise in tre parti, la prima serve ad individuare il pubblico a cui sono rivolte, mentre la seconda ha lo scopo di elencare come gestire le segnalazioni, preferibilmente in digitale ed i compiti del Responsabile della Prevenzione della Corruzione e Trasparenza. La terza parte, invece, approfondisce le procedure che l’Ente anticorruzione dovrà fare nei casi di segnalazioni di comportamenti illeciti e nei casi di comunicazioni relative a misure ritorsive.

I soggetti interessati a queste linee guida sono: le PA indicate all’interno dell’art.1, co. 2 del Decreto Legislativo 165/2001, gli ordini professionali, le autorità portuali e le autorità amministrative indipendenti. Al momento non è chiaro se l’articolo 54 bis venga incluso, in quanto inserirebbe anche altre società, dagli Enti Pubblici Economici a quelle con controllo pubblico.

Per quanto riguarda i dipendenti di società fornitrici di beni e servizi alla PA si può invece sostenere che sono soggetti a questa disciplina.

Interessante sono le linee guida dedicate all’importante figura del RPCT nella gestione delle diverse segnalazioni, difatti in caso non svolga correttamente l’attività di verifica delle stesse, l’ANAC può comminargli una segnalazione pecuniaria.