La Rivista del Sindaco


Mandato dei sindaci allungato a causa del coronavirus

Dirigenza degli Enti Locali
di La Posta del Sindaco
11 Maggio 2020

A causa dell’emergenza sanitaria che ha sconvolto il Paese, il mandato dei sindaci è prolungato di sei mesi: le elezioni previste per maggio sono quindi rinviate in autunno, tra settembre e novembre. La tornata per le comunali, allo stesso modo del referendum per tagliare i parlamentari e al voto per le regionali, è stata rinviata a data da destinarsi dal governo. Una decisione che ha avuto già la sua quota di critiche, come ad esempio in Sicilia, dove è stato invocato il commissariamento dei Comuni al voto fino alla fine dell’epidemia.

Al fine di “risparmiare tempo e risorse”, il ministro per i Rapporti col parlamento, Federico D’Incà, ha avanzato la proposta di un election day tra settembre e ottobre. Mentre per “garantire alti elettori l’inalienabile diritto a esprimersi nei tempi più rapidi possibili” sono stati chiesti voti a luglio per gli organi regionali; proposta avanzata da quattro governatori uscenti delle sette Regioni chiamate alle urne (Luca Zaia in Veneto, Giovanni Toti in Liguria, Vincenzo De Luca in Campania e Michele Emiliano in Puglia). Mentre la commissione Affari istituzionali dell’assemblea regionale ha approvato, per la Sicilia, un documento per confermare che le elezioni comunali saranno rinviate “nei giorni di domenica e lunedì sino alle 14:00 nel periodo dal 15 settembre al 15 novembre”, l’Udc ha avanzato ben altra proposta, tramite la deputata regionale Eleonora Lo Curto: il commissariamento per i Comuni siciliano (ben 61) i cui sindaci risulterebbero uscenti. Per ovviare alla durata limite di cinque anni delle cariche elettive, la Lo Curto ha presentato “ un emendamento che sancisce la fine naturale delle consiliature e impone alla Regione la nomina dei commissari nei Comuni. La Regione potrà nominare commissari straordinari in tutti gli enti interessati sino allo svolgimento delle elezioni previste in autunno”. Le ragioni dietro alla proroga proposta sono state giudicate pretestuose dalla Lo Curto: non si può credere che “l’emergenza Covid-19 giustifichi tale proroga”.

La stessa proposta dell’Udc non è però stata ben accettata, suscitando la reazione della maggior parte dei primi cittadini siciliani, di diverse fazioni e tanto uscenti quanto in carica. Per gli 82 amministratori dei centri provincia di Palermo il provvedimento Lo Curto è “inammissibile”, portando anche altri sindaci palermitani ad inviare una lettera a Gianfranco Miccichè, presidente dell’assemblea regionale, per di richiedere un voto “in modo palese e non segreto” per la proroga degli amministratori, allo scopo di far sapere ai cittadini chi voterà a favore “dell’approvazione di questo obbrobrio”. Intanto, è intervenuta anche l’Anci della Sicilia, che richiede “un percorso lineare che non legittimi alcuna forma di indebito commissariamento”.


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