La Rivista del Sindaco


PICCOLI COMUNI: ARRIVANO LE MULTE DELL’ISTAT

Territorio e governo locale
di La Posta del Sindaco
10 Maggio 2017

Multato chi non ha risposto ad un censimento sui permessi di costruire del 2015

Istat, multe a raffica ai mini enti (di Francesco Cerisano su “Italia Oggi” del 10 maggio 2017)
In questi giorni, molti Comuni al di sotto dei 5mila abitanti - equamente divisi tra Nord, Sud e Centro - stanno ricevendo multe dall’Istituto nazionale di statistica per non aver fornito in tempo i dati richiesti da una rilevazione sui permessi di costruire del 2015, monitoraggio previsto dal Programma statistico nazionale 2014-2016. Tramite raccomandata, i sindaci dei piccoli Comuni stanno ricevendo verbali fotocopia con multe da 1.032 € (il doppio del minimo della sanzione prevista): una cifra che sarebbe irrisoria per un Comune di medio-grandi dimensioni, ma non altrettanto per un mini Ente. Tant’è che, più o meno tutti, stanno annunciando battaglia e non intendono pagare senza aver provato prima almeno a contestare le multe ricevute. A livello collettivo, l’istanza è sostenuta sia dall’Anpci, l’Associazione nazionale dei piccoli Comuni, che dall’Anci. Secondo Franca Biglio, sindaco di Marsaglia (CN) e presidente Anpci, «Le sanzioni Istat sono uno sfregio all’impegno profuso dai dipendenti dei piccoli Comuni che in questi anni hanno lavorato in situazioni di emergenza a causa del blocco del turn over e dei tagli ai trasferimenti. Il tutto mentre venivano emanati più di 60 provvedimenti che trasferiscono ai piccoli Comuni nuove funzioni, competenze e adempimenti per la maggior parte di nessuna utilità». Mentre Alberto Avetta, sindaco di Cossano Canavese (TO) e presidente di Anci Piemonte, ha chiesto all’Anci nazionale di proporre una norma che posticipi al mese di settembre il termine per la presentazione dei dati, dando così ai Comuni il tempo di organizzarsi e facendo nel frattempo decadere le sanzioni amministrative.  Ma i sindaci dei Comuni si stanno muovendo anche per conto loro, inviando delle memorie difensive all’Istat e chiedendo la revoca delle sanzioni in autotutela. Molteplici le motivazioni addotte. Molti Comuni si lamentano di aver ricevuto le multe pur avendo inviato i dati, perché l’Istat gli contesterebbe di non aver inviato informazioni anche per le mensilità “nulle”, ovvero quelle in cui non erano stati rilasciati permessi. Altri ritengono illegittima l’estensione della rilevazione - che a loro giudizio si sarebbe dovuta limitare ai soli permessi - anche alle Dia (Denunce di inizio attività) e alle Scia (Segnalazioni certificate di inizio attività). Tutti stanno comunque chiedendo all’Istat di fornire l’elenco dei Comuni sanzionati, per capire se c’è stato davvero un monitoraggio generale oppure se i Comuni multati sono stati scelti a campione. In caso di mancato annullamento, molti Comuni hanno annunciato che chiederanno ai rispettivi prefetti la verifica delle condizioni per archiviare il procedimento sulla base della legge 689/1981. Insomma, da Nord a Sud, le multe dell’Istat stanno lasciando l’amaro in bocca ai piccoli Comuni.

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