Si parla da tempo di istallazione di telecamere in quei luoghi in cui le persone devono essere maggiormente tutelate, perché rischiano di finire più facilmente vittime di abusi (visti i terribili fatti di cronaca degli ultimi anni) come nelle scuole dell'infanzia e nelle strutture socio-assistenziali per anziani e disabili. Lo scopo di questi sistemi di videosorveglianza sarà quello di potenziare le ispezioni atte a garantire il rispetto delle norme, ma anche a permettere di visionare la condotta del personale operante all'interno delle strutture e la sua predisposizione a un lavoro così delicato.
Ecco cosa viene presentato nella proposta di legge n 1066, a prima firma di Annagrazia Calabria (FI), dal titolo altisonante (ma esplicativo): "Misure per prevenire e contrastare condotte di maltrattamento o di abuso, anche di natura psicologica, in danno dei minori negli asili nido e nelle scuole dell' infanzia e delle persone ospitate nelle strutture sociosanitarie e socio assistenziali per anziani e persone con disabilità e delega al governo in materia di formazione del personale". La Camera ha approvato ieri in prima lettura la proposta, il cui testo prevede un piano straordinario riguardo il triennio 2018-2020, per dare il via a ispezioni "presso i servizi educativi, le scuole dell' infanzia e le strutture socio assistenziali per anziani e disabili per accertare il grado di accoglienza e salubrità degli edifici".
Nelle strutture potranno essere istallate misure di videosorveglianza a circuito chiuso, le cui videoregistrazioni saranno conservate in appositi server all'interno della struttura per almeno sei mesi. Le ispezioni di controllo avranno cadenza almeno semestrale, al fine di garantire una buona sorveglianza.
Dall'approvazione definitiva della proposta, il Garante della privacy sarà tenuto a emanare un provvedimento per chiarire prescrizioni e adempimenti che si dovranno rispettare, al fine di garantire rispetto e obbligo della privacy stessa. Il provvedimento sarà emesso entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della proposta. Per installare i sistemi sarà necessario ottenere preventivamente un accordo "stipulato dalla rappresentanza sindacale unitaria, o dalle rappresentanza sindacali aziendali o territoriali".
Non ci saranno oneri aggiuntivi per la finanza pubblica riguardo l'istallazione dei sistemi e, ovviamente, l'accesso alle registrazioni effettuate sarà vietato "salvo la loro acquisizione, su iniziativa della polizia giudiziaria o del pubblico ministero, come prova documentale nel procedimento penale". Almeno ogni due anni, il governo sarà tenuto a fornire una relazione al Parlamento sull'andamento delle ispezioni (fornendo in questo modo anche i livelli di salubrità) negli asili e nelle strutture socio-sanitarie.
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