La Rivista del Sindaco


Palazzo Chigi coordinerà gli investimenti degli enti pubblici

Modelli di Gestione
di La Posta del Sindaco
08 Marzo 2019

Il premier Conte ha firmato il Dpcm, che passerà alla cabina di regia Strategia Italia a Palazzo Chigi il "raccordo politico, strategico e funzionale" degli investimenti pubblici, come già previsto dal decreto Genova. La composizione, da quanto si conosceva dalle indicazioni del decreto emergenze, ha subito lievi modifiche: il capo del governo o il sottosegretario alla presidenza del Consiglio restano la figure al comando di Strategia Italia, presieduta anche dai ministri dell'Economia, delle Infrastrutture e dell'Ambiente, dai presidenti della Conferenza delle Regioni, di Unione delle Province e dell'Associazione nazionale dei Comuni, a cui si vanno ad aggiungere i titolari del Sud e degli Affari regionali. In base alle materie trattate, di volta in volta potranno aggiungersi altri ministri.

Tutte le figure sopracitate andranno a occuparsi di interagire con i rappresentanti degli enti locali, con il supporto della segreteria tecnica istituita presso il Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica, da Palazzo Chigi. Il testo Dpcm è stilato in quattro articoli, che spiegano come il principale obiettivo di Strategia Italia sia la "valorizzazione delle politiche pubbliche finalizzate a verificare lo stati di attuazione, anche per il tramite delle risultanze del monitoraggio delle opere pubbliche di piani e programmi di investimento infrastrutturale, e ad adottare le iniziative idonee a superare eventuali ostacoli e ritardi." Allo stesso tempo dovrà "verificare lo stato di attuazione degli interventi connessi a fattori di rischio per il territorio, quali dissesto idrogeologico, vulnerabilità sismica degli edifici pubblici, ivi compresa la loro valorizzazione, situazioni di particolare degrado ambientale necessitanti attività di bonifica e volte a prospettare possibili rimedi."
Le attività che si andranno a svolgere saranno quindi incentrate sulla verifica, in due parti:
- svolgere controllo sullo stato di attuazione dei programmi infrastrutturali avviati dagli enti locali, in modo da poter avere chiare le cause di eventuali ritardi o problemi, per poi aiutare a trovare le migliori soluzioni;
- verificare gli interventi sul territorio, portando all'individuazione di strumenti straordinari, operativi e finanziari necessari per attuarli.

In questo modo il ruolo coperto permette di avere ampi poteri, tra cui la possibilità di indicare la destinazione più opportuna per i finanziamenti disponibili, anche in rapporto allo stato di avanzamento degli impieghi delle risorse. Tramite questo monitoraggio e grazie all'attività di Investitalia, struttura sempre soggetta alla direzione del premier, il compito di Strategia Italia sarà quindi di provvedere all'adottamento delle "misure necessarie al fine di rendere efficace e tempestiva l'azione di coordinamento". Mentre Investitalia va a gravare sulla pubblica finanza, Strategia Italia non dovrebbe richiedere oneri fissi, anche se potrà avvalersi di figure professionali specifiche, utili alla funzione del Dipartimento.


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