La scorsa settimana altre due Regioni hanno trovato l’intesa con AgID e l’Agenzia per la Coesione Territoriale per la Trasformazione Digitale dei Servizi Pubblici, arrivando a 6 regioni aderenti.
L’Abruzzo aveva dato il via, poi nel gennaio scorso anche Lazio, Puglia e Sardegna si erano uniti all’innovativo progetto, ora è il turno di Marche e Piemonte, che continueranno l’iter di accompagnamento degli Enti Locali verso l’attuazione delle agende digitali, come già predisposto dalle linee guida relative all’informatizzazione della Pubblica Amministrazione.
L’accordo del febbraio 2018 tra Conferenza per la Crescita e la Cittadinanza Digitale verso gli obiettivi Europa 2020 e AgID conteneva un piano triennale e riconosceva la possibilità alle Regioni promotrici di coordinare a livello territoriale tutte le iniziative utili alla digitalizzazione dei servizi pubblici. L’accordo è fondato su 7 diverse aree d’intervento:
Accesso ai sistemi;
Comunicazione;
Gestione del Cambiamento e del Monitoraggio;
Ecosistemi e Interoperabilità;
Piattaforme abilitanti;
Infrastrutture Fisiche;
Sicurezza.
L’AgID per conseguire questi obiettivi ha reso disponibili alle Regioni una serie di strumenti tecnici, di monitoraggio e di governance “ad hoc”, al fine di mantenere la sinergia con la strategia creata a livello nazionale. I fondi per portare avanti il lavoro di transizione al digitale sono forniti sia dalle Regioni stesse che dallo Stato Centrale, senza dimenticare l’aiuto fornito dall’Unione Europea, tali fondi sono stati previsti dal PON Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020.
L’accordo con la Regione Marche, siglato mercoledì 24 luglio, tende alla creazione ed al potenziamento di infrastrutture, piattaforme abilitanti, strumenti atti alla valorizzazione del patrimonio informativo pubblico e tool necessari alla collaborazione tra le diverse amministrazioni.
Per raggiungere questi risultati è stato deciso di:
Dotarsi di infrastrutture digitali basate sul cloud;
Ridurre i costi di funzionamento, attraverso la garanzia di una protezione migliore dei dati (progetto Elaastic);
Semplificare i sistemi di pagamento digitale MPAY, integrandoli a PagoPA e successivamente diffonderli adeguatamente;
Supportare tecnologicamente ed economicamente la nascita di piattaforme utili all’interoperabilità;
Valorizzare il sistema Open Data;
Promuovere sistemi di educazione digitale.
Il Piemonte invece punterà sui seguenti punti cardine, collegati al programma regionale pluriennale ICT e ai suggerimenti che derivano dal Piano Triennale della Pubblica Amministrazione:
Migrazione al Cloud dei Servizi;
Valorizzazione Open Data;
Integrazione dei criteri di cyber securtiy;
Adeguamento di Spid e PagoPA;
Miglioramento dei servizi attuali per i cittadini.
Particolare attenzione viene prestata proprio ai servizi per il cittadino, difatti l’amministrazione piemontese è intenzionata a diffondere tre importanti elementi: il Fascicolo del cittadino, il Polo Regionale dei Pagamenti e il Fascicolo del Contribuente. Questi tre servizi non solo permetterà ai cittadini piemontesi di interagire in maniera più efficiente con la Pubblica Amministrazione, ma anche di creare un sistema di interoperabilità tra le varie aree della stessa.
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