Altri contributi verranno integrati al fondo dedicato all’asilo, migrazione ed integrazione 2014-2020, per un totale di 20 milioni di euro, il tutto grazie ad un nuovo bando che avrà lo scopo di sostenere l’autonomia socio-economica dei soggetti sotto protezione internazionale. Per essere ammessi al finanziamento, bisogna inviare il modulo presente sul sito https://fami.dlci.interno.it/fami entro e non oltre il 15 ottobre 2019.
Il budeget complessivo di ogni progetto non dovrà essere inferiore ai 100 mila euro, perna l’inammissibilità al bando, e sarà interamente coperto grazie proprio al contributo contenuto all’interno del bando stesso.
I soggetti che potranno beneficiare di tali contributi sono le Regioni Ordinarie e quelle a Statuto Speciale, le Province Autonome, le associazioni, i concorsi e gli Enti Locali con relative unioni. Sono inoltre ammesse al bando, le aziende sanitarie ed ospedaliere assieme a camere di commercio, istituti scolastici ed universitari e gli organismi internazionali, come Onlus e Organizzazioni Non Governative (ONG).
I progetti per essere ammessi dovranno essere finalizzati alla promozione dell’autonomia dei titolari di protezione internazionale, facendo fuoriuscire gli stessi dal circuito dell’accoglienza, attraverso percorsi individuali di inserimento nella società. Questi percorsi prevedono l’erogazione di vari servizi, al fine di migliorare il processo di integrazione ed autonomia.
Le attività relative ai progetti dovranno però concludersi entro e non oltre il 31 dicembre 2021.
I destinatari finali di tale progetto sono tutti quei titolari di protezione internazionale che sono usciti da non oltre 18 mesi dal circuito dell’accoglienza. Sono previsti progetti dedicati all’inserimento lavorativo, sociale ed abitativo, ad esempio potranno essere inseriti servizi di housing e co-housing sociale oppure strumenti utili al supporto economico per le utenze o all’acquisto di arredi. Tra le possibilità previste dal bando, si parla anche di quella relativa al riconoscimento e alla certificazione delle abilità già acquisite, assieme alla creazione di corsi formativi, assistenza legale, orientamento e all’acquisto di attrezzature legate al lavoro.
Gli Enti che beneficeranno di tali fondi, dovranno garantire la presenza di gruppi di lavoro con competenze e formazione adeguata, al fine di fornire un adeguato servizio ai destinatari del provvedimento.
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