La Rivista del Sindaco


Confindustria non contenta dalle azioni del Governo

Rassegna Stampa
di La Posta del Sindaco
15 Luglio 2020

Durante il convegno “Ripartenza, Responsabilità, Resilienza” dedicato ai giovani industriali under 40, il presidente di Confindustria Carlo Bonomi ha voluto aggiungere una quarta R a quelle del titolo, parlando di Realtà. Un aspetto che il governo, stando a Bonomi, continua a sottovalutare perché “siamo in un paese dove la realtà non viene raccontata. Nessuno ha l'interesse, il coraggio, la volontà di dire qual è la realtà, cosa ci aspetta in autunno. Mi riferisco solo ai temi economici, non a quelli politici da cui voglio sempre restare fuori”. Ha poi aggiunto che “è sicuramente una realtà” come i governi degli ultimi anni abbiano permesso agli effetti delle crisi di diventare più duraturi “rispetto a tutti gli altri paesi”, e allo stesso modo risulta oggettiva realtà che “l'Italia è l' unico paese europeo in recessione e stagnazione già prima degli effetti del virus e che alla fine del 2019 non aveva ancora recuperato 4 punti di Pil rispetto al 2008”.

Anche l’attuale emergenza sanitaria ha portato ad una crisi le cui misure economiche scelte dall’Italia si sono rivelate “ben più problematiche che in altri paesi”. Ad esempio il decreto sul sostegno al reddito, per cui “su 9 milioni che hanno chiesto la Cig, quasi 5 sono state erogate dalle imprese. Il presidente dell'Inps si è permesso di insultare le imprese, non ha ad oggi risolto il problema e resta ancora al suo posto”. In relazione al Decreto liquidità è noto il calvario a cui sono stati sottoposti migliaia di imprenditori. E il Decreto Rilancio resta ancora un guazzabuglio con “266 pagine, 260 articoli, richiamate quasi 300 leggi di cui un decreto Regio del 1910, oltre 90 decreti attuativi”, ed ancora non è prossima la sua effettiva attuazione.

Anche per questi motivi, citando Marchionne in relazione alla chiusura del Parlamento in agosto ha dichiarato “In ferie da cosa? Mi auguro che vista la gravità della crisi che tutti siano concentrati a lavorare”.

A monte di tutto questo si scorge sempre un governo che (come i precedenti) “ha privilegiato la spesa corrente rispetto agli investimenti pubblici, alle riforme strutturali. Possiamo utilizzare il fondo Mes, 37 miliardi da investire in un settore vitale, e non lo facciamo per questioni ideologiche”. Al netto della speranza di vendere “posizioni forti, corali, unanimi, da tutta la politica, dal mondo sindacale, ma soprattutto dal governo”, per ritrovarsi invece “in tempi in cui conta di più il dividendo elettorale che la civiltà di una società”.

A conclusione Bonomi ha infine voluto dare un messaggio di speranza e reazione ai giovani imprenditori, dichiarando di essere intervenuto “come presidente di Confindustria per cercare di realizzare quel futuro che mi ero immaginato quando avevo la vostra età, nelle stanze di Santa Margherita e di Rapallo. La mia sensazione è che vi stiano scippando il futuro. Non fatevelo scippare, combattere per il vostro futuro e quello dei vostri figli, come l' abbiamo fatto noi prima di voi”.


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