RINEGOZIAZIONE DEI MUTUI CDP ENTRO IL 3 NOVEMBRE

Comuni, da mutui Cdp risparmi per 850 milioni (di Gianni Trovati su “Il Sole 24 Ore” del 18 ottobre 2017) 
In attesa di sapere se dall’iter che la legge di bilancio seguirà in Parlamento emergeranno delle novità anche sul tema del debito dei Comuni, la Cassa depositi e prestiti ha riaperto ieri le porte per una nuova tornata di revisione dei mutui. Un’operazione che può valere circa 20 miliardi di euro in prestiti, e che fa intravedere risparmi fino a 850 milioni sul fronte degli interessi passivi di circa 6.800 Enti locali. Ci sarà tempo per aderire fino al 3 novembre, e alla rinegoziazione potranno accedere le amministrazioni con mutui con almeno 10 mila euro di debito residuo al primo luglio e con scadenza del piano di ammortamento successiva al 31 luglio 2021 (a patto, naturalmente, che il mutuo non sia già stato oggetto di revisione nel primo trimestre del 2017).  Il problema degli interessi passivi dei mutui, contratti diversi anni fa quando i tassi di interesse erano molto lontani da quelli attuali e i costi molto più alti, è noto da tempo. Peraltro si è determinata una situazione abbastanza paradossale per cui il debito comunale, nel suo complesso, sta scendendo da anni (- 16,3% dal 2011 al 2016 mentre, nello stesso periodo, quello della pubblica amministrazione centrale è salito del 20%) ma gli interessi passivi stanno strozzando i bilanci soprattutto nei Comuni più piccoli. Secondo gli ultimi calcoli dell’ifel, sono circa mille i Comuni nei quali se ne va per interessi una quota superiore al 18% della spesa corrente complessiva, e altri 1.400 quelli che per interessi pagano tra il 12 e il 18% delle uscite. L’intervento della Cdp, con la riapertura delle possibilità di revisione dei mutui, può dare un po’ di respiro alla spesa corrente di molti Comuni ma, sottolinea l’articolo, sarebbe necessario un intervento con caratteristiche più strutturali, alla stregua della regola pensata tre anni fa per le Regioni.