La Rivista del Sindaco


FABBISOGNI STANDARD: ANCORA MOLTI COMUNI INADEMPIENTI

Finanza Locale
di La Posta del Sindaco
26 Settembre 2017

I 537 Comuni non in regola subiscono il blocco dei pagamenti dal Fondo di solidarietà

Caos fabbisogni (di Francesco Cerisano su “Italia Oggi” del 26 settembre 2017) 
Dall’elenco pubblicato sul sito del Dipartimento di finanza locale del ministero dell’Interno, aggiornato allo scorso 20 settembre, risultano ancora 537 Comuni inadempienti con i dati richiesti dalla società del ministero delle Finanze (Sose) per determinare i fabbisogni standard. Alle Amministrazioni comunali è richiesto di compilare dei questionari con i dati strutturali relativi al personale, ai servizi svolti (tributi, uffici tecnici, anagrafe, polizia locale, istruzione, viabilità e trasporti, territorio, rifiuti, asili nido) e informazioni contabili. Rispetto alla precedente rilevazione dei Comuni ancora inadempienti - quella del 10 agosto - al 20 settembre risultavano essersi messi nel frattempo in regola 270 Comuni. Ma gli altri 570, fin quando non forniranno le informazioni richieste, continueranno a subire - come previsto dalla legge - il blocco dei fondi a valere sul Fondo di solidarietà comunale. I dati vanno trasmessi alla Sose per via telematica e risultano come “inadempienti” tutti i Comuni che risultano avere almeno un questionario “non chiuso”, quindi sia quelli che hanno iniziato (ma non ultimato) la compilazione, sia quelli che devono ancora cominciare. La lista “dei cattivi”, come prevedibile, contiene soprattutto piccoli Comuni, a dimostrazione delle difficoltà che incontrano le Amministrazioni con minore personale a disbrigare gli adempimenti burocratici. Però, scorrendo l’elenco, non mancano le sorprese. Ad esempio c’è una forte presenza di Comuni ad alta vocazione turistica e, anche, di alcuni Comuni di dimensioni tutt’altro che ridotte, come Cesano Materno (MB), Fiumicino (RM), Gioia del Colle (BA) e, addirittura, Foggia, unico Comune capoluogo ancora presente in lista.  La Sose starebbe contattando tutte le Amministrazioni che ancora mancano all’appello per capire le ragioni del ritardo e, eventualmente, offrire assistenza nella compilazione. Il costo dei servizi erogati - calcolato su parametri per l’appunto ricavati dai dati sui fabbisogni standard forniti dai Comuni - combinato con il criterio della capacità fiscale (il gettito potenziale da entrate proprie ad aliquota standard) ormai definisce una parte sempre più consistente della quota perequativa del Fondo di solidarietà comunale. Anche per questo è importante che i Comuni forniscano i dati il più tempestivamente possibile. Quest’anno la parte così determinata è stata pari al 40%, ma salirà al 55% nel 2018, al 70% nel 2019, all’85% nel 2010 e al 100% a decorrere dal 2021.
 
 

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