La Rivista del Sindaco


I TRIBUTI LOCALI NEL 2016 – LA CAPACITÀ DI RISCOSSIONE

I piccoli Comuni sono, mediamente, in testa nella classifica dei Comuni per capacità di riscossione delle Entrate tributarie. Il fenomeno si rivela, inoltre, di carattere strutturale, non episodico, e perciò merita di essere approfondito.
Finanza Locale
di La Posta del Sindaco
18 Gennaio 2018

Il terzo capitolo della nostra analisi sulla gestione delle Entrate tributarie nei Comuni si occupa della capacità di riscossione.

Tale indicatore è il risultato del calcolo percentuale di quanto incassato su quanto accertato con riferimento alle competenze dell’anno corrente. Vanno esclusi, di conseguenza, dal calcolo dell’indicatore della capacità di riscossione gli incassi realizzati nell’anno di competenza ma dovuti a crediti maturati anteriormente.

Molte sono le variabili che incidono sulla capacità di riscossione delle Entrate tributarie dei Comuni. Alcune sono di carattere socio-culturale: la lealtà fiscale dei contribuenti non nasce dal nulla, ma è, al tempo stesso, un valore ed una prassi che si sono affermati e consolidati nel tempo.

La “lealtà del contribuente” è coltivata ed incentivata certamente dalla qualità della comunicazione che il Comune adotta per ricordargli le scadenze per il pagamento di questo o quel tributo, per sollecitarlo in caso di versamenti non (ancora) effettuati o per concordare modalità di pagamento dei tributi che tengano conto di eventuali condizioni di disagio, momentanee o permanenti. Per questo ancor più decisivi di una buona comunicazione e di un rapporto umano, cioè a dire “non burocratico” tra cittadino contribuente e Amministrazione comunale, sono le competenze tecnico-amministrative, le risorse tecnologiche e le capacità gestionali in capo agli uffici comunali preposti alla gestione delle Entrate tributarie: convergenza delle informazioni trattate da tutti gli uffici comunali verso un unico centro di intelligence interna al Comune; banche dati esterne acquisite con sistematicità per incrociarne i contenuti e ricavarne informazioni utili per una gestione equa ed efficiente della fiscalità locale.

Vi sono stati tempi non lontani nei quali era frequente, nei Comuni, gonfiare le previsioni di incassi e, dunque, gli accertamenti solo per poter dilatare la spesa, nell’indifferenza più ottusa per gli effetti conseguenti all’impossibilità di trasformare tutte le previsioni in effettivi incassi. Più recentemente, ed ora con il nuovo regime bilancistico adottato per gli enti territoriali (dlgs 118/2011), il fenomeno sembra in via di contenimento.

Anche per questo è utile fare il punto sulla capacità di riscossione dei tributi accertati (senza dimenticare che quelli non incassati nell’anno vanno a finire nel contenitore dei residui attivi). 


Capacità media di riscossione per regioni e per classi demografiche

I dati che presenteremo sono prevalentemente espressi da valori medi - medie regionali e per classi demografiche: ricordiamo a tale proposito che il totale degli Enti presi in esame è pari a 6871 Comuni, per una popolazione di poco più di 52 milioni di abitanti -, ma si farà, come d'abitudine, riferimento anche a dati puntuali relativi a singoli Comuni.Il valore complessivo delle Entrate tributarie dei 7998 Comuni italiani nel 2016 supera i 35 miliardi.

La nostra analisi si limita, come già scritto, a 6871 Comuni, per un valore complessivo di Entrate tributarie accertate pari a 33,685. miliardi di Euro. Di tale importo, le somme incassate nell’anno ammontano a 26,155 miliardi di Euro. La capacità di riscossione media a livello nazionale è pari al 77,6%.Il calcolo della capacità media per regione ci viene offerto dalla tabella che segue. 

 

Regioni N. Comuni Abitanti Accertamenti in v.a. Capacità di riscossione
TRENTINO-AA 166 678.492 333.442.913 93,1%
VALLE D'AOSTA 59 103.659 74.049.898 86,7%
LIGURIA 220 1.516.487 1.355.233.426 85,0%
FRIULI-VG 145 778.826 335.792.439 82,9%
EMILIA-ROMAGNA 321 4.381.627 3.165.893.856 82,8%
VENETO 528 4.644.775 2.595.687.651 82,4%
PIEMONTE 1.153 4.310.991 2.873.382.577 82,3%
MOLISE 119 251.644 123.414.476 81,5%
LOMBARDIA 1.467 9.701.074 5.859.239.202 81,3%
TOSCANA 261 3.599.800 2.643.591.160 80,1%
MARCHE 157 1.229.019 739.444.519 79,9%
BASILICATA 127 565.342 310.040.683 76,2%
PUGLIA 223 3.354.636 1.899.190.232 76,1%
ABRUZZO 267 1.170.363 723.277.113 75,0%
UMBRIA 81 823.093 556.943.087 74,9%
SARDEGNA 269 1.219.474 626.119.435 72,2%
CAMPANIA 478 5.209.877 3.352.129.733 69,8%
CALABRIA 376 1.821.801 1.005.497.074 69,2%
LAZIO 323 5.512.438 4.371.199.611 69,2%
SICILIA 131 1.189.485 741.472.611 67,2%
ITALIA 6.871 52.062.903 33.685.041.696 77,6%

 


Il valore più elevato (93,1%) lo abbiamo nelle due Province autonome del Trentino alto Adige, anche se va detto che il valore del primato va temperato in considerazione del modesto valore della pressione fiscale locale in quei territori (vedi valore dell’accertamento pari a 491,4 € pro-capite). Segue la Valle d’Aosta, che si trova, come del resto il Friuli V.G. che segue a due lunghezze, nella stessa condizione di regione a statuto speciale e, dunque, con una incidenza sulle Entrate correnti totali delle Entrate tributarie significativamente più bassa che nelle regioni a statuto ordinario.

Tra queste ad eccellere sono la Liguria (85%), l’Emilia Romagna (82,8%) e il Veneto (82,4%). 

 

 

 

 

Regioni N. Comuni Abitanti Accertamenti in v.a. Capacità di riscossione
< 2000 ab. 3.012 2.836.153 1.808.869.846 83,1%
2000-4999 ab. 1.808 5.837.540 3.095.734.167 81,8%
5000-9999 ab. 1.002 7.100.147 3.718.911.974 79,7%
10000-19999 ab. 612 8.487.635 4.576.358.882 78,2%
20000-59999 ab. 348 11.374.653 6.685.473.941 76,4%
60000-249999 ab. 78 7.833.619 5.551.249.241 77,5%
≥ 250.000 ab. 11 8.593.156 8.248.443.645 74,7%
 TOTALE ITALIA 6.871 52.062.903 33.685.041.696 77,6%


Ripartendo i Comuni per classi demografiche ci troviamo di fronte alla conferma di quello che è stato sostenuto in premessa: i Comuni più piccoli risultano essere i più bravi nella riscossione delle proprie Entrate tributarie. Questo è vero certamente (senza dimenticare che stiamo trattando di medie) per i Comuni fino a 60000 abitanti. Accade, infatti, che il livello di efficacia nella riscossione, sistematicamente in diminuendo man mano che si passa dai Comuni più piccoli (< 2000 abitanti) ai Comuni fino a 60000 abitanti, per l’appunto, risalga di valore fino al 77,5% per ridiscendere, nell’ultima classe demografica, al valore più basso: 74,7%.

A cosa è dovuta questa particolare virtuosità (che si trascina dietro altre virtuosità) dei piccoli Comuni? Di certo all’effetto di una gestione della cosa pubblica caratterizzata dalla cultura della prossimità, ma un controllo sociale tanto lieve quanto implacabile. 


I Comuni che riscuotono di più (in rapporto a quanto hanno accertato)

Abbiamo selezionato, all’interno del sottoinsieme dei Comuni con più di 20000 abitanti, i Comuni che avessero una capacità di riscossione superiore (in altri termini si potrebbe dire un’efficienza nella gestione della riscossione) maggiore all’80%. Questo valore sta ad indicare che per ogni 100 euro di tributi “accertati” come dovuti dai contribuenti, almeno 80 sono stati effettivamente riscossi nello stesso anno dell’accertamento, il 2016.

Nella classifica individuale primeggia il Comune di Cesena, con un CdR (Capacità di Riscossione) pari al 93,5%, seguito da Genova, Bolzano, Firenze e via di seguito.Nella classifica a squadre In termini di numero di Comuni a prevalere è l’Emilia Romagna, con 10 Comuni presenti sui 33 selezionati. Seguono la Lombardia, con 5 Comuni, e la Toscana con 4. Il primato dell’Emilia Romagna si conferma anche se ad essere contata è la popolazione residente nei Comuni in classifica: 1.559.874 abitanti nei 10 Comuni emiliano-romagnoli, seguiti al secondo posto, dalla Liguria con 644.658 abitanti (che risiedono tutti nell’unico Comune ligure in classifica: Genova); al terzo troviamo la Toscana, con i suoi 4 Comuni, per un totale di 613.296 abitanti. 

 

 

 

 

 

 

Ente Provincia Regione Abitanti 2016 TITOLO 1 • Accertamenti v.a. TITOLO 1 • Accertamenti €pc CAPACITA' DI RISCOSSIONE
CESENA FC EMILIA-ROMAGNA 96.589 62.463.387 646,7 93,5%
GENOVA GE LIGURIA 583.601 536.813.613 919,8 92,2%
BOLZANO BZ TRENTINO-ALTO ADIGE 106.951 55.121.919 515,4 91,9%
FIRENZE FI TOSCANA 382.258 353.172.163 923,9 90,0%
VIAREGGIO LU TOSCANA 62.343 57.652.920 924,8 89,1%
IMOLA BO EMILIA-ROMAGNA 69.951 46.097.578 659,0 88,3%
PIACENZA PC EMILIA-ROMAGNA 102.355 76.152.902 744,0 87,7%
UDINE UD FRIULI-VENEZIA GIULIA 99.341 44.089.929 443,8 87,2%
VERONA VR VENETO 257.353 203.141.477 789,3 87,2%
CARPI MO EMILIA-ROMAGNA 71.060 41.995.942 591,0 87,1%
RIMINI RN EMILIA-ROMAGNA 148.908 122.898.234 825,3 86,9%
PARMA PR EMILIA-ROMAGNA 194.417 149.396.138 768,4 86,2%
APRILIA LT LAZIO 73.934 38.208.377 516,8 85,7%
REGGIO NELL'EMILIA RE EMILIA-ROMAGNA 171.491 127.755.657 745,0 85,1%
PADOVA PD VENETO 209.829 169.501.779 807,8 84,5%
PAVIA PV LOMBARDIA 72.612 54.511.559 750,7 84,4%
ASTI AT PIEMONTE 76.164 48.260.385 633,6 83,7%
FERRARA FE EMILIA-ROMAGNA 132.009 117.851.845 892,8 83,5%
CASTELLAMMARE DI STABIA NA CAMPANIA 66.164 48.124.636 727,4 83,3%
SESTO SAN GIOVANNI MI LOMBARDIA 81.822 50.169.610 613,2 83,3%
CINISELLO BALSAMO MI LOMBARDIA 75.659 41.389.271 547,1 83,1%
BERGAMO BG LOMBARDIA 120.287 87.229.520 725,2 82,9%
MASSA MS TOSCANA 69.226 51.700.200 746,8 82,9%
AREZZO AR TOSCANA 99.469 62.332.607 626,7 82,8%
ALTAMURA BA PUGLIA 70.595 36.290.077 514,1 82,6%
COMO CO LOMBARDIA 84.326 57.461.711 681,4 82,2%
BOLOGNA BO EMILIA-ROMAGNA 388.367 364.856.303 939,5 82,1%
SAVONA SV LIGURIA 61.057 44.078.063 721,9 81,8%
ANCONA AN MARCHE 100.696 74.769.468 742,5 81,7%
PESARO PU MARCHE 94.813 64.509.537 680,4 81,6%
MODENA MO EMILIA-ROMAGNA 184.727 144.606.391 782,8 81,2%
LECCE LE PUGLIA 94.989 77.798.786 819,0 81,1%
NOVARA NO PIEMONTE 104.284 74.733.494 716,6 80,8%


(Per richiedere dati e confronti di altri Comuni scrivere a redazione@lapostadelsindaco.it) 


Nei prossimi articoli 

Dopo L’analisi sulle Entrate tributarie accertate i successivi articoli prenderanno in considerazione i seguenti aspetti

 

 

 

 

  • la gestione dei residui attivi afferenti al TITOLO I: analisi per aggregati regionali e nazionali (classi demografiche) della dimensione dei residui attivi all’inizio del 2016 e a fine esercizio 2016;
  • l’analisi della capacità di realizzazione nell’esercizio 2016 dei residui attivi in valore percentuale (riscosso sul totale iniziale dei residui attivi riportati all’inizio 2016);
  • l’analisi della spesa per la gestione delle Entrate tributarie in termini di valori pro-capite e valori percentuali in rapporto alle Entrate totali del TITOLO I. 

 



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